S A N D R O L A Z I E R |
LA CIVETTA |
CONCORSO
PER LA REALIZZAZIONE DI UN'OPERA D'ARTE PER L'ABBELLIMENTO DELL’EDIFICIO
SEDE DEL BIENNIO SUPERIORE DI POZZA DI FASSA (TN) |
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Relazione
Illustrativa La civetta Premessa Per la tradizione popolare la civetta è allegoria dei pregiudizi peggiori. Questo rapace notturno, infatti, è ingiustamente ritenuto portatore di sventure, di lutti e rovine. Secondo costume, vedere una civetta o sentirne il canto può portare sventura ed essere presagio di morte. Più in dettaglio, alcuni credono che possa indicare nascita o morte a seconda del suono del suo stridio. Altri ancora sostengono che porti disgrazia solo alla casa verso la quale volge lo sguardo e fortuna agli occupanti di quella sulla quale è posata. La superstizione nei riguardi di questo animale è tale che in alcuni luoghi, specialmente montani, per tenere lontano il malocchio si usava inchiodare questo rapace notturno alla porta della stalla o di casa. Stessa consuetudine era in uso ai contadini francesi nel medioevo. Ma non è tutto. Con il termine civettuola si intende anche una donna vanitosa, leggera, che ama farsi corteggiare attraendo ammiratori con atti e vezzi per lo più leziosi e poco naturali. Questa usanza è dovuta al fatto che questo rapace, quando veniva utilizzato dai cacciatori come richiamo per ingannare i piccoli passeriformi, li attraeva con battimenti d’ali, inchini, ammiccamenti, al richiamo dei quali le possibili prede non potevano resistere. Un’auto civetta, parimenti, è quella che grazie al travestimento riesce a richiamare e ingannare le prede. Una civetteria, infine, è un qualsiasi ornamento o atteggiamento il cui proposito disponga alla pura e semplice vanità. Storicamente, la credenza che la civetta potesse predire le disavventure risale alle Metamorfosi di Ovidio, dove Asclalafo fu mutato da Cerere in una civetta maschio - un animale ritenuto immondo perché quando entrava nel tempio di Giove Capitolino l’edificio si doveva purificare - in quanto accusata presso Giove di aver mangiato di nascosto una melagrana, frutto in rapporto diretto con il mondo degli inferi. Nella tradizione cristiana, accanto all’uso della civetta come animale funereo, coesistono due tradizioni divergenti. Da una parte quella che fa riferimento agli animali notturni in genere, che sono creature malvagie in quanto amiche della notte; esse sfuggono il giorno, quindi fuggono il Cristo e perciò stesso si dispongono a entrare nel corteggio diabolico; dall’altra, quella che fa riferimento al Cristo in solitudine, che veglia durante la notte in cui viene tradito, il quale può dire: "Sono divenuto come la civetta fra le rovine, come l’uccello solitario sul tetto". D’altronde, nella mitologia classica, la civetta è l’uccello di Athena-Minerva generata dalla testa di Giove: può quindi essere presa a simbolo del Verbo divino generato dal Padre; e dello Spirito Santo inteso come somma sapienza. Per gli antichi, in effetti, la civetta, il cui nome scientifico è athene noctua, era attributo di Atena-Minerva fondatrice di Atene, divinità della saggezza. Questa dea compariva sulle monete ateniesi, “civette”, sul cui rovescio appariva appunto una civetta.
Insieme ad Athena e alla cultura classica,
le caratteristiche della civetta sembrano mutare di segno, ed essa si
riscatta dalla sua fama sinistra.
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Il riferimento alla civetta, essere conteso tra credenza e conoscenza, ora virtuoso e ora immondo, è quindi parso adeguato a figurare metaforicamente il contesto scolastico nel quale è previsto l’inserimento dell’opera d’arte. Descrizione dell’opera L’opera consiste in una
struttura lignea sormontata da una civetta metallica mobile. L’ancoraggio della scultura
mobile avviene da un lato mediante Costruttivamente le parti in legno
sono realizzate con larice lamellare unito e assemblato mediante piastre
in acciaio inox e adeguata bullonatura. Le parti in metallo che costituiscono
la civetta sono di due tipi. Il primo riguarda la struttura portante con
finitura in acciaio corten, materiale che ha l’aspetto del ferro
ossidato comunemente utilizzato per la realizzazione di sculture metalliche.
Gli elementi strutturali sono composti, per motivi di peso, da un telaio
ricavato dallo svuotamento di una lamiera grezza di alluminio di spessore
adeguato, rivestita su tutti i lati da un foglio di 2 mm di spessore di
materiale di finitura. 23 febbraio 2009 |
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Questa è l'immagine del progetto vincitore, una scultura in marmo bianco, che Paolo Degasperi, trentino, realizzerà al costo di Euro 102.567,66. Purtroppo, non conoscendo le motivazioni della scelta, non si riesce a cogliere il nesso con il contesto scolastico in cui verrà inserita la scultura.
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