Alla
realizzazione del progetto hanno partecipato:
- Sandro Lazier - project leader
- Paolo G.L. Ferrara, architetto – direttore tecnico
- Anna Lazier, geometra
- Marcella Sibona, architetto
- Diego Cane, architetto
- Federica Sciutto, architetto
per la relazione e consulenza impiantistica:
- Simona Casentino - Deltalite s.n.c. per lo studio Illuminotecnico
- Fausto Accornero – Sirecom per la consulenza delle reti informatiche
Serralunga d’Alba, 24 settembre 2006
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Il progetto si sviluppa all’interno
di una soluzione unitaria per criterio urbanistico e per espressione
architettonica, ma risulta distinto secondo otto interventi totalmente
autonomi per quanto riguarda la loro realizzazione. L’aspetto
principale che riguarda la generalità del progetto concerne
il linguaggio che accomuna i nuovi interventi. Questi potranno,
quindi, essere letti all’interno di un racconto unitario e
coerente. Dal parcheggio degli autobus con i muri di contenimento
dall'apparenza di conche naturali, alla passerella pedonale che
pare galleggiare sul
terreno, fino alla struttura metallica sospesa del campo da gioco,
le parti nuove sembrano accarezzare la realtà esistente senza
necessariamente pregiudicarne l’integrità plastica.
Integrità che, senza imporre restrizioni particolari finalizzate
a orientare la dimensione architettonica del borgo secondo soluzioni
storicamente caratterizzate, verrebbe premiata e perfezionata semplicemente
dall’essere sinceramente se stessa in relazione agli interventi
di progetto nuovi e vigorosamente attuali, proprio in virtù
dell’onestà del contesto. Non mancano esempi sorprendenti
di zone urbane trascurate e meravigliosamente trasformate dall’innesto
di ricercate architetture spettacolari. Appare con evidenza che
la stessa operazione trarrebbe maggiore vantaggio se inserita in
un contesto di per sé già molto provvisto. Più
che un problema di dettaglio tipologico, la soluzione sembra quindi
risiedere nella capacità di introdurre nel testo a noi storicamente
pervenuto una narrazione nuova sostenuta da una trama robusta. Per
questa ragione, l’altro aspetto importante del progetto risiede
proprio nella trama del racconto architettonico che esso ha l’ambizione
di proporre.
Questa trama vuole tessere le funzioni e i problemi che si intendono
risolvere in modo organico, in cui finalità e interventi
particolari non siano fine a se stessi ma facciano riferimento ad
un disegno unitario.
Questo racconto ha in sintesi cinque attori principali che sono
il parcheggio degli autobus all’inizio del borgo ma esterno
ad esso, la Piazza Umberto I° che è luogo di passaggio
tra memoria, ospitalità, spettacolo e informatica, la Piazza
Cappellano che è spazio sociale tradizionalmente eletto alle
attività collettive e, in ultimo, il centro civico articolato
in parti destinate, oltre che all’amministrazione e alla rappresentanza
comunali, alle attività ludiche e sportive, con la prevalenza
simbolica della torre civica, svuotata e trasparente verso la piazza,
quale riferimento visivo e metaforico della trasformazione temporale
dei poteri comunali.
Questi attori tengono la scena e comunicano tra loro grazie alla
revisione degli anelli stradali e al completamento degli stessi.
Da un punto di vista più pratico, infatti, l’aspetto
generale del progetto riconsidera la percorribilità dell’intero
borgo mediante il completamento della via Mazzini e del percorso
pedonale oggi interrotto, riproponendo di fatto quella “circolarità”
planimetrica evidente nell’impianto urbanistico originario.
Tutto un lato del borgo e la vallata prospiciente, oggi trascurati,
verrebbero restituiti ed integrati nei percorsi spettacolari ospitati
dal luogo. Questo aspetto verrebbe reso ulteriormente manifesto
dallo svuotamento procurato dalla trasformazione dell’attuale
edificio comunale, sostituito dalla precedentemente citata nuova
struttura civica e dalla sua torre. Lo skyline conseguente al nuovo
inserimento sottolinea e identifica come punti di riferimento i
campanili delle chiese da un lato, il castello centrale e la torre
civica dall’altro, contribuendo ad un riequilibrio compositivo
evidente dell’insieme architettonico del borgo. Tutti gli
interventi avrebbero, inoltre, come caratteristica comune l’interfaccia
tecnologica delle reti infrastrutturali.
Esse comprenderebbero il completamento e, ove necessario, il rifacimento
delle reti di servizio di acquedotto, fognatura, gas metano, illuminazione,
distribuzione della energia elettrica e delle reti per telecomunicazioni.
In particolare, in tutta l’area compresa nel centro storico,
è stata immaginata la dotazione di più punti per la
connessione della rete informatica e internet che, mediante tecnologie
appropriate, dovrebbero consentire il collegamento gratuito a qualunque
persona intendesse transitare nel concentrico comunale.
La stessa connessione potrebbe consentire ulteriori servizi collettivi
che prevedrebbero, ad esempio, la video sorveglianza delle strade
e dei parcheggi nelle ore notturne, la video assistenza degli anziani,
oltre a tutti i servizi di sostegno ai cittadini resi disponibili
dalla gestione comunale in rete. |
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La presentazione del progetto nel
corso di Architentare,
evento tenuto ad alba nel settembre 2006 [---->vai]
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